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Sito non ufficiale dell'apparizione della Vergine della Rivelazione alla grotta delle Tre Fontane a Roma

Dalle meditazioni della Domenica del Padre Fondatore.

XIII Domenica del Tempo Ordinario Anno C.

Possiamo chiamare questa Domenica “Giorno della Vocazione” (=Dio chiama, sta a noi rispondere e poi corrispondere). La prima lettura (1°libro dei Re 19,16.19-21) ci fa conoscere la chiamata o Vocazione di Eliseo, Dio concede questa Grazia a chi vuole e come vuole. Con l’incontro di una persona, da un episodio ecc. Elia getta sopra le spalle di Eliseo il mantello, (era un segno di elezione) Cristo ci getta sopra le spalle la Sua Croce, segno di Redenzione. Però Dio lascia la libertà di accettazione, è una decisione personale.
Eliseo chiede di salutare i Genitori, Elia gli lascia la libertà, allontanandosi da lui, Eliseo prese un paio di Buoi e li uccise e fece una festa per tutta la gente e gli amici, quindi si alzò e seguì Elia entrando al suo servizio. E qui ci vuole il coraggio eroico di lasciare tutto per servire il Signore, guai a chi distoglie una vocazione.
Quando diciamo io ti seguirò, non bisogna pensare a salutare nessuno, per non essere distratto dal tuo dovere di servizio, di amare tutti con prudenza e amore, chi si volge indietro, cioè pensa a quello che lascia, piaceri, agi, beni, favori umani ecc. perde la Vocazione e si ferma davanti al primo ostacolo, ma bisogna saltarli con gioia ed entusiasmo.
Nella seconda lettura lettura (Galati 5,1.13-18) vediamo che in Cristo e per mezzo della forza d’amore dello Spirito Santo, come noi siamo liberi dalla schiavitù del peccato.
Questo brano che S.Paolo ci presenta, esalta la libertà, che non è libertinaggio, o licenza di fare quello che voglio, ma è una chiamata al servizio degli altri, con amore, con lealtà, umiltà e ubbidienza.
Questa è l’unica legge della Carità, che Dio vuole che noi viviamo, nella Chiesa Cattolica da Lui fondata con il Suo Sacrificio, con il Suo Sangue, e scaturita dal Suo Cuore aperto; La Vergine ci ha donato Cristo. Nel Battesimo abbiamo ricevuto una forza spirituale di Fede e d’Amore, e la capacità di neutralizzare e mortificare tutte quelle tendenze dell’uomo vecchio, cioè disordini morali e spirituali, per camminare nella vita nuova, togliendo ogni ostacolo per realizzare la chiamata.
Gesù e Maria ci dicono: vieni, e noi cosa rispondiamo?
L’Evangelo di oggi (S.Luca 9,51-62) ci presenta una catechesi d’amore e donazione, Gesù va a Gerusalemme per dare se stesso agli uomini, ma ci sono molti che non vogliono riceverlo, come quelli della Samaria.
La Teologia dei piani dell’Economia Divina della salvezza, incontra sempre degli ostacoli umani.
Chi ha fede non si ferma, né invoca maledizioni su chi non crede o ti fa del male, come hanno chiesto Giacomo e Giovanni, di far scendere del fuoco dal cielo. Gesù li rimprovera. Non devono sfogare il loro Zelo un un amore sbagliato, Gesù fa capire che vuole amore e non odio.
La Chiesa con la dottrina di salvezza, si espande decisa nel mondo, e lavora per la salvezza delle anime, ha la forza di espansione data dal comando di Gesù (S.Matteo 28, 19-20) deve insegnare la Verità, con pazienza, senza fermarsi davanti agli ostacoli o insuccessi, questa è la condizione di chi vuole salvarsi, e portare la salvezza al mondo e nel mondo: parlare, insegnare, soffrire e offrire, lasciare che il seme cresca anche se c’è la zizzania o cattive erbe. Noi seminiamo e innaffiamo. Chi raccoglie è Dio, noi convertiamoci per convertire, siamo servi dissoluti, abbiamo fatto quanto dovevamo.
vv. 57 “Ti seguirò dovunque tu vada”: non lo seguì.
vv. 59 “A un altro disse: ‘seguimi...’‘Vado a seppellire i genitori’,” cioè aspetto che sono morti, e intanto tu hai perso la vocazione; tu va e annunzia il regno di Dio: chi si volge indietro non è adatto per il regno di Dio. Non aspettiamoci una chiamata fuori dalle cose umane, o dei fenomini per seguire, anche se ci fossero, quelli passano li dimentichiamo, e noi restiamo vuoti. Dio non lo troviamo nel fuoco devastatore nel terremoto nella confusione ecc. lo troviamo in una brezza leggera ristoratrice, nella calma, nella preghiera, e nella meditazione che Dio parla a noi.
Nella persuasione della Verità troviamo la convinzione e la certezza della Vocazione.
Ecco Eliseo chiamato lascia tutto e segue Elia, ecco l’accettazione con umiltà, l’annientamento di se stesso, la sana obbedienza e servizio.
Dio chiama in qualsiasi situazione, in un modo che a Lui solo è chiaro. Eliseo arava, Saulo perseguitava e combatteva la Verità.
Anche il Padre Fondatore combatteva la Verità e i Dogmi della Vergine. Ma ecco che 1112 aprile 1947, la Vergine inviata dalla Santissima Trinità lo chiama per rientrare nella Chiesa, gli fa conoscere la verità, lo istruisce, a lui il merito di avere accettato, ubbidito anche nel fondare la sacri che gli è costato tanto dolore, sacrificio e incomprensioni.
Dobbiamo lasciare tutto spontaneamente, (alla morte lasciamo tutto) qui sta il merito, lasciarlo di nostra spontanea volontà con eroismo seguiamolo umilmente con amore.
A Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, per intercessione della Vergine Santissima della Rivelazione affidiamo Madre Prisca e il Padre Fondatore.