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Sito non ufficiale dell'apparizione della Vergine della Rivelazione alla grotta delle Tre Fontane a Roma
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LA PALLA RITROVATA

La grande luce è scomparsa con la celeste visitatrice e tutti riprendono coscienza di essere ancora sulla terra. Bruno è pallido e i bambini attorno a lui a domandargli: «Ma chi era quella Bella Signora? Che ha detto?». « La Madonna !», risponde il padre con sicurezza. «Dopo vi dirò tutto». E da buon spirito critico, Bruno vuole sapere esattamente che cosa hanno visto i bambini, perché se l'hanno vista anche loro, anzi prima di lui, non può essere una sua immaginazione. Poi, dalle loro espressioni, si rende anche conto che essi l'hanno vista ma non hanno udito le sue parole. Perché? Innanzi tutto - e ciò appare ovvio - in quel discorso c'erano cose troppo difficili per loro e poi ce n'erano altre che era bene non venissero a sapere. Infatti non bisogna caricare prima del tempo i bambini di responsabilità e tristezze superiori alle loro forze, almeno per quanto è possibile. Ma c'è un altro motivo che rivela la saggezza e la delicatezza di Maria, oltre il rispetto verso i genitori e i bambini stessi. Infatti la Madonna doveva rimproverare, scuotere il papà. Lei lo fa, ma senza che i bambini odano. Non è proprio il caso che i figli ascoltino ed eventualmente rinfaccino ai genitori i loro sbagli e i rimproveri che hanno ricevuto dal Cielo. I figli non devono perdere il rispetto e la fiducia verso i genitori a causa dei loro sbagli compiuti, soprattutto quando ne sono pentiti. E poi i bambini non vanno turbati, coinvolgendoli nei problemi dei genitori. Vanno lasciati fuori. Davvero Maria è di una finezza e delicatezza estrema. Si rivela sempre una grande maestra in tutto. Ma sull'argomento si affaccia un'altra domanda: Perché la Madonna si fa vedere prima ai bambini di Bruno ed essi continuano a vederla per tutto il tempo della apparizione, pur non udendo nulla? Infatti, di per sé, essi non avevano uno speciale ruolo nell'avvenimento, al di fuori di essere gli unici testimoni che potessero avvalorare la testimonianza del padre. Il personaggio principale qui è solo e sempre lui. Probabilmente la Madonna si fa conoscere ad essi per primi per supplire all'errore del loro papà che per tanto tempo li aveva privati della conoscenza della loro Madre del Cielo, anzi ne aveva addirittura parlato male. E proprio per questo desidera che godano della sua visione ammaliante per tutto il tempo in cui ne gode il padre. Torniamo però al nostro racconto. Dopo avere ascoltato la testimonianza dei bambini, Bruno ha una intuizione quasi istintiva, nel senso spirituale. Dice loro: «Facciamo una cosa: puliamo dentro la grotta...». E ne dà la spiegazione: «Perché quello che abbiamo visto è qualcosa di grande... Però non lo so. Adesso stiamo zitti e puliamo dentro la grotta». La Madonna richiama sempre, anche se inconsciamente, alla pulizia, in tutti i sensi! Ed ecco che proprio durante questa pulizia, inspiegabilmente, ricompare la palla che prima non si trovava... La Madonna restituisce la palla che aveva tenuta nascosta. Lei sta sempre alle regole del gioco e dato che questo, a cui aveva voluto prendere parte anche non invitata, era finito, la palla ritorna ai bambini. Per altri giochi, perché quella era l'età dei giochi. E dato che abbiamo parlato di «gioco» a cui ha voluto partecipare la Madre del Cielo, segno che non vuole essere estromessa neppure da quello, ci viene spontanea una piccola preghiera: « La Vergine torni a giocare con i nostri bambini, con i bambini di tutto il mondo, specialmente con quelli che non hanno una madre con cui giocare. «Torni a giocare con noi adulti, perché siamo così incupiti e distratti che non sappiamo più giocare nella nostra vita. E ormai neppure i nostri bambini, affascinati e forse inebetiti da giocattoli che li disumanizzano. «Abbiamo perso il sapore della gioia delle piccole cose, quelle più semplici; abbiamo smarrito il gusto di vivere nell'abbandono in Dio, il gusto di amarlo e di confidare in lui. La nostra vita senza più gratuità è diventata ormai una corsa senza soste sulla strada di interminabili preoccupazioni e anche di cattiverie. «E così non sappiamo più trovare il tempo per sorridere, per giocare con i nostri bambini, per giocare con te, o Madre carissima del Cielo, con Dio nostro Padre e con tuo Figlio, nostro fratello. «E che la Vergine torni anche a cantare con noi, nuovi canti di fede e di gioia a lode di Dio, quei canti che cullano, consolano e rallegrano il cuore. Grazie per averci ascoltato!». Come premio per la pulizia fatta nella grotta, la Ma donna non solo restituisce la palla ma vuole concedere anche un segno speciale che si ripeterà altre volte, un segno della sua presenza anche se invisibile: un'ondata di profumo inebriante si sprigiona da quella terra, da tutta la grotta... Ogni cosa profuma. Bruno non riesce a trattenere le lacrime per la commozione. Quella pienezza di gioia che prima non era stato capace di lasciar uscire da se stesso ora trabocca dolcemente attraverso le lacrime, attorniato dai suoi piccoli che gridano anch'essi, colmi di gioia: «Abbiamo visto la Bella Signora !». Ora che si ritrovano la palla tra le mani, non hanno più alcuna voglia di giocare con essa. Il «gioco» di prima, quello della visione, era più bello e più interessante e sono felici anche se la visione è scomparsa. Però il gioco senza di lei è tutt'altra cosa. Chissà perché, ma siamo noi adulti che riteniamo che le esperienze spirituali annoino i bambini. Mentre non è vero: essi sanno percepire ed entrare in esse per istinto, dato che sono ancora vicini a quel Padre da cui provengono... Siamo noi che facciamo più fatica a entrare in esse perché ci siamo allontanati da lui. Ma Bruno è ancora il Bruno della meticolosità, degli appunti da prendere e da fissare per iscritto. In questo non è cambiato e si siede su un masso, fuori dalla grotta, per fissare le sue prime impressioni a caldo. Egli dice che, preso il suo taccuino, voltò pagina, quella pagina di appunti contro la Madonna lasciata a metà, e inizia a scrivere su una pagina nuova. Già quel gesto di «voltare pagina» indica molto bene che cosa significhi la sua conversione, il suo cambiamento. Fu un voltare pagina del quaderno della sua vita, per iniziare una serie di pagine nuove su cui scrivere «cose nuove», completamente diverse e contrarie a quelle scritte precedentemente. Di quel discorso della Vergine il veggente assicura di non aver perso una sillaba, come se gli si fosse registrato nella memoria. Dalla prima parola: «Sono», all'ultima, che fu «Amore», per cui se si congiunge la prima con l'ultima, ne esce questa ulteriore bellissima definizione: «Sono amore!». E questo fenomeno cessò improvvisamente dopo che Bruno fissò per iscritto quella rivelazione. E in questa rivelazione c'era anche una profezia, tra le tante, che riguarda l'umanità e che non tarderà a verificarsi: «La scienza rinnegherà Dio». Infatti la scienza si muoverà nei suoi ambiti non solo «senza Dio», non tenendo conto di lui e delle sue leggi, ma sarà usata contro Dio stesso, dirigendo il suo uso contro la dignità dell'uomo, spezzandone la sacralità della vita. Dopo aver scritto qualche appunto, perché completerà il lavoro a casa, anche se sta calando la sera, Bruno prima di intraprendere la via del ritorno pensa di fare una sosta necessaria. Dopo aver visto e ascoltato la Madre di Dio ora deve andare a trovare il Figlio di quella Madre e farlo conoscere anche ai suoi bambini che, al riguardo, aveva ingannato. Dice loro: «Vedete, papà vi ha sempre detto che dentro a quel tabernacolo cattolico non c'era Gesù, che era una bugia, un'invenzione dei preti: adesso vi faccio vedere dove sta. Andiamo giù!». Si dirigono verso la chiesa dei padri Trappisti, non senza avere inciso prima sulla roccia della grotta con il temperino: «In questa grotta, il 12 aprile 1947, la Vergine della Rivelazione è apparsa al protestante Bruno Cornacchiola e ai suoi figli». Sempre preciso, Bruno. Appunta anche sulla roccia quella data per lui memorabile e non solo per lui.