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Sito non ufficiale dell'apparizione della Vergine della Rivelazione alla grotta delle Tre Fontane a Roma
<< I tre punti bianchi Conclusione >>

PREGHIERA, PENITENZA E CATECHESI

Dopo aver spiegato il «tre punti bianchi» di cui parla il veggente, riflettiamo su un altro elemento, che di solito non manca mai nelle recenti apparizioni mariane: il rosario. Abbiamo già notato che Maria alle Tre Fontane non appare con il rosario in mano o sul braccio. Al suo posto, ella stringe al cuore quel famoso libricino che contiene la Rivelazione divina. Non è che abbia cambiato idea sulla preghiera fatta nella modalità del rosario, tanto è vero che ne raccomanda la recita al veggente e a tutti con l'esortazione: «Si reciti ogni giorno il rosario», ma lei in questa occasione si adatta alla mentalità di Bruno e alle circostanze particolari. Quando appare ai bambini o a gente semplice, spesso analfabeta, la maniera concreta di invitarli alla preghiera è quella della recita del rosario. Apparendo a Cornacchiola, specialmente la prima volta, doveva cambiare tattica e presentarsi con la sacra Scrittura. Lo stesso Bruno l'ha capito dopo e così risponde: «Perché la Vergine è apparsa con il libretto in mano? Perché io ero andato alle Tre Fontane con un libro, proprio per combattere i dogmi che riguardano lei...: era la Bibbia nell'edizione protestante. Lei maternamente mi parla chiaro. Mi dice che quello che stavo scrivendo per ripeterlo agli altri era errato, e presenta il suo libro - che noi erroneamente chiamiamo libretto - la Rivelazione divina, dall'antico al nuovo Testamento, e mi fa conoscere che i profeti, i poeti, i santi Padri, hanno sempre parlato di lei, che è nella sacra Scrittura, cioè nella Rivelazione e mi dice chiaro: Io sono la Vergine della Rivelazione». Allora, deduciamo noi, è altrettanto chiaro che pur non mostrando il rosario come oggetto che ci aiuta nella preghiera, lei ce ne parla ugualmente mostrandoci il contenuto stesso di questa preghiera, che si trova nella Rivelazione, appunto. Del resto è sempre la Madonna a insegnare a Bruno come debba essere recitato il rosario. Interessante ricordare che quando Bruno ritorna a casa, dopo aver chiesto perdono alla moglie, esprime subito il desiderio di recitare il rosario con lei, proprio perché la Madonna gliene aveva parlato, ma lui non sapeva come fare. In seguito la Vergine ritornerà sull'argomento e gli dirà di porre all'inizio la recita del Credo. Sarà bene allora che anche noi reimpariamo a memoria la formula di questa professione di fede, almeno nella sua espressione più breve, propostaci dal Catechismo come «Simbolo degli Apostoli». Abbiamo tutti bisogno di ravvivare la nostra fede. Tra l'altro, ci assicurano gli esorcisti, la recita del Credo si dimostra molto valida contro gli influssi diabolici. Nella catechesi di Maria al veggente c'è anche il richiamo alla recita delle litanie, che spesso viene trascurata. Eppure la Madonna ha dimostrato di gradirle molto. Di particolare interesse poi queste parole della Vergine a Bruno: «Sappi questo, figlio mio, che il santo rosario non è una preghiera che si rivolge soltanto a me, ma alla santissima Trinità, dove io sono colei che sono nella Trinità divina... Ricordati e ricordalo anche agli altri nelle occasioni che io ti darò, che il rosario insegna l'umiltà, l'obbedienza e l'amore; non solo questo, ma protegge dai pericoli del mondo..., cioè dai pericoli morali, pericoli per la pace, pericoli per la fede, pericoli per i valori umani, pericoli per la famiglia, pericoli per l'umanità... Figlio mio, il santo rosario è un piccolo Vangelo che si regge come muro e baluardo per difendere i valori morali che l'uomo del mondo cercherà nel tempo di far crollare. Tu prega e sii forte. Io sarò con te. E una promessa di madre. Avanti, figlio, nella crociata di fede, di preghiera, di amore... Io ho creduto e sono diventata madre del Salvatore. Ho creduto e sono diventata vostra madre. Chiamatemi madre..., perché sono madre...». E Bruno conclude: «Quanto è consolante vedere la corona del rosario tra le dita di un bambino o tra quelle tremolanti di un vecchio! O pendere dalle mani di un sacerdote, di una religiosa, di una madre, di un lavoratore!... E quanto è doloroso scoprirla arrotolata alle mani di un morto che da vivo non volle stringere quella catena di amore...». A proposito della recita del rosario, abbiamo trovato un'esortazione di Lucia di Fatima in un incontro avuto il 26 dicembre 1957 con padre Augustin Fuentes, postulatore della causa di beatificazione di Francesco e Giacinta oltre che dei martiri messicani della persecuzione di Elias Calles (1924-1928). Non siamo in grado di garantire l'autenticità di questo messaggio, tuttavia lo riportiamo perché nella sua sostanza ci appare credibile. Ecco le parole di Lucia: «Due modi per salvare il mondo: la preghiera e il sacrificio e poi il santo rosario. Guardi, Padre, la santissima Vergine in questi ultimi tempi che viviamo ha donato una nuova efficacia alla recita del rosario. Di modo che non c'è alcun problema per quanto difficile sia, temporale o soprattutto spirituale, che si riferisca alla vita personale di ognuno di noi, delle nostre famiglie, delle famiglie del mondo o delle comunità religiose o alla vita dei popoli e delle nazioni; non c'è problema alcuno, dico io, per quanto difficile sia, che noi non possiamo risolvere con la preghiera del santo rosario. Con il santo rosario noi ci salveremo, noi ci santificheremo, noi consoleremo Nostro Signore e otterremo la salvezza di molte anime». Giunti a questo punto, dopo aver preso in esame tante apparizioni, sarebbe naturale la domanda: «Ma alle Tre Fontane la Madonna non ha parlato di "penitenza", un invito che non manca mai nelle sue visite su questa terra? Si è forse limitata e accontentata di invitare alla preghiera e allo studio della Rivelazione?». In realtà anche alle Tre Fontane non è mancato il richiamo alla penitenza. Prima di tutto con un simbolo e poi con parole esplicite. Il colore del piccolo libro che tiene in mano è di color cenere. Ecco il simbolo. È lo stesso veggente a rimarcarlo: «Il colore del libretto. Ho sempre detto e ribadito che era di color cenere; e sappiamo, come lei mi spiegò e la Chiesa chiarisce, che è il colore della penitenza. Nessun'altra spiegazione sul colore si può dare se non l'invito che la Vergine cara fa a tutta l'umanità: di compiere atti di penitenza nella carità, per la propria e l'altrui conversione. La Vergine mi ha detto: "Pregate e fate penitenza. La vera penitenza è l'amore reciproco e il perdono..."». Queste le parole della Madonna. A ben rifletterci, non possiamo non essere completamente d'accordo con lei: l'amore reciproco e il perdono costano più che molte altre rinunce, soprattutto quando esigono l'esercizio quotidiano. Inoltre, qualsiasi altro sacrificio scusa l'amore e il perdono vale poco o forse serve solo a farci iniziare il cammino verso quel Dio che tanto ci ama, ci sopporta e ci perdona. Abbiamo sempre sostenuto che la Madonna appare alle Tre Fontane con il libro della Rivelazione, libro che appoggia sul cuore, perché la Rivelazione è Cristo stesso, Parola del Padre, non solo per indicare a Bruno che lei e tutto ciò che si dice di lei è contenuto nella Parola di Dio, sia scritta sia tramandata, ma anche per richiamarla, ricordarla, farla conoscere. Infatti a che serve la Rivelazio ne se non è portata a conoscenza? Se Bruno ha sbagliato nella sua vita e ha abbandonato la Chiesa è stato forse per «ignoranza» delle verità di fede. Anche oggi molti abbandonano la Chiesa per ignoranza, ammaliati da altre proposte, senza neppure prendersi la briga di verificare e conoscere profondamente prima ciò che lasciano, credendo di trovare di più e di meglio altrove. Già ai tempi dell'apparizione, papa Pio XII annunciava che la Chiesa teme un solo nemico, quello dell'ignoranza della propria fede. Alle Tre Fontane la Madre del Cielo cerca di porvi riparo e richiama ai suoi figli la necessità di conoscere la fede per poterla apprezzare, viverla e comunicarla a coloro che hanno smarrito la strada giusta o non l'hanno ancora trovata. E così la Madonna , che compie sempre ogni cosa nel modo migliore, sceglie un «attivista», un «missionario» protestante, forse anche fanatico, comunque uno che non si crogiolava in ciò che possedeva ma, con le buone o le cattive, voleva comunicarlo ad altri, giusto o sbagliato che fosse. Ci sembra proprio che la Madonna avesse bisogno di un tipo come Bruno, così come Gesù un tempo ebbe bisogno di un tipo come Paolo di Tarso. Anche se ci può suonare mortificante, non possiamo fare a meno di fare questa osservazione: in troppi cattolici è venuto meno lo slancio missionario, l'impegno deciso e costante di portare la luce del Vangelo dovunque, accontentandosi invece di rimanere con grande fatica in quella Chiesa in cui sono stati portati da bambini. La Vergine santa prevedeva già che i tempi sarebbero volti al peggio in questo senso, soprattutto perché i cattolici avrebbero giustificato la propria accidia e mancanza di coraggio col pretesto del «rispetto per le altre fedi e le altre religioni», tacciando di inutile proselitismo l'apostolato, dato che tutti si salvano ugualmente, a qualsiasi fede o religione appartengano. Soprattutto oggi, in un contesto di società «multirazziale». E su questa strada, si è giunti a collocare la fede cattolica nell'armadio delle cose «private», che tutt'al più necessita di essere custodita gelosamente, al riparo da occhi indiscreti. Fede allora come «affare privato» da tenere e vivere in casa e in chiesa, ma da occultare fuori, per non ferire o mettere in imbarazzo quella di altri, che non hanno però di questi falsi problemi. Ma tutto questo non è conforme alle parole di Gesù, quando comandò ai suoi apostoli esplicitamente: «Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura, perché chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato» (Mt 16,16). La Madonna non dimentica neppure una sillaba di ciò che disse e dice suo Figlio e viene a ricordarcelo. Forse è per questo che non si è rivolta a un cattolico tiepido, ma ha preferito un protestante ardente di missionarietà, uno che ci metteva impegno e passione, nonostante la sua poca o nulla cultura. E così la Madonna , fra le altre cose, comunica a Bruno il suo desiderio, o meglio ancora il suo incarico di formare un gruppo che porti la Rivelazione a conoscenza di tutti. Poi ciascuno deciderà, ma prima è necessario che conoscano la «Buona Notizia», cioè il Vangelo che Cristo è venuto a portare su questa terra, per la diffusione del quale lei ha cooperato con tutta se stessa. Sentiamo però dalla bocca stessa di Bruno come gli venne affidato questo compito: «Mi ha parlato la Vergine nel messaggio dicendomi: «Dovrai fondare, formare un'opera affinché insegni catechismo e la verità in aiuto alla Chiesa, perché verrà un tempo in cui la verità sarà dimenticata. La gente non camminerà più nella verità, ma voi miei figli quando farete quest'Opera, sarà catechistica, per insegnare nelle case, nelle piazze, nelle famiglie, nei laboratori dappertutto, questa verità di mio Figlio per la salvezza"» . Lo stesso veggente nel 1994 pubblicava un articolo con questo titolo: « La Vergine Santissima è catechista?». A questa domanda che pone prima di tutto a se stesso, così risponde: « La Vergine cara è catechista perché apparendo mi spiega, con la Bibbia in mano, la verità; come la Chiesa ha sempre fatto conoscere, attraverso la Dottrina in un senso semplice e chiaro che noi chiamiamo Catechismo o Catechesi, che vuole dire insegnamento. Ecco la prima catechista nella Chiesa e della Chiesa, la Vergine Maria , Madre di Dio, che ora chiamiamo giustamente anche Madre della Chiesa. Ella è sempre una madre che insegna ai figli il loro dovere. Dovere che ognuno deve compiere nella Chiesa, in obbedienza e umiltà, come lei ci ha sempre dato l'esempio». Bruno continua la sua esortazione richiamando insistentemente il modello di Maria missionaria e dice: «Guardiamoci attorno, alla famiglia che ci vive accanto, ai colleghi di lavoro, ai giovani, all'Università, ai ragazzi nelle loro scuole, in mezzo agli amici. Ogni cristiano può e deve essere missionario portatore della fede cristiana a chi ha perso la fede, col suo sorriso, con la sua amicizia, col suo amore, soprattutto con l'annuncio di Gesù Cristo. Non vergogniamoci mai di essere cristiani! Non nascondiamo mai la nostra fede... «Con la preghiera, con i sacrifici, con la nostra sofferenza offerta al Signore, con la nostra testimonianza noi potremo convertire molte persone anche nel nostro mondo, anche per molta gente che si dice distante, che lontana da Dio attende dei segni di speranza, attende da noi dei segni di condivisione e di salvezza». E Maria ci dice oggi: Siate veramente convertiti. Convertiti ogni giorno di più, ma nella vostra conversione entri anche questa responsabilità comunitaria: non solo tu, ma cerca di convertire la tua famiglia, il tuo ambiente di lavoro; di convertire al Signore il palazzo dove abiti, i condomini che incontri, le persone di ogni giorno. Quelli che il Signore ti fa incontrare ti sono affidati. Ti sono affidati! Anche perché attendono da te un segno di fede, di testimonianza cristiana, di speranza. Non pensare solo a te stesso: più la fede si dona, più cresce anche in noi, Maria è la prima missionaria del Cristo. Per questo in concreto, Bruno, su indicazione della Madonna, fonda un'Opera Catechistica che sia un aiuto alla Chiesa, che costituisca come una diga al dilagare del peccato, della ignoranza religiosa e della ribellione dottrinale e gerarchica all'autorità del papa. A questa associazione viene dato il nome di SACRI, che è una sigla, per dire: « Schiere Arditi di Cristo Re Immortale». E questa sigla viene riportata senza punti distanziatori per mettere in evidenza un'altra parola, quella di «sacrificio», di cui « SACRI » forma la prima parte, secondo la spiegazione di Bruno: «Non c'è sacrificio senza amore, e non c'è amore senza sacrificio».