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Sito non ufficiale dell'apparizione della Vergine della Rivelazione alla grotta delle Tre Fontane a Roma
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QUELL' AVE MARIA DI ISOLA

Il gruppetto scende dalla collina degli eucaliptus ed entra nella chiesa dell'abbazia. Tutti si mettono in ginocchio al primo banco che trovano a destra. Dopo un momento di silenzio, il papà spiega ai bambini: « La Bella Si gnora della grotta ci ha detto che qui c'è Gesù. Io prima vi insegnavo di non credere a ciò e vi proibivo di pregare. Gesù sta là dentro, in quella casina. Ora vi dico: preghiamo! Adoriamo il Signore!». Interviene Isola: «Papà, già che dici che questa è la verità, che preghiera facciamo?». «Figlia mia, non saprei...». «Diciamo un 'Ave Maria», riprende la piccola. «Guarda che io l'Ave Maria non me la ricordo». «Ma io sì, papà!». «Come tu? E chi te l'ha insegnata?». «Quando mi mandavi a scuola e mi facevi il biglietto perché lo consegnassi alla maestra e fossi così esentata dall'ora di catechismo, ebbene, la prima volta gliel'ho dato, ma poi non lo feci più perché mi vergognavo, così sono rimasta sempre e allora ho imparato l'Ave Maria». «Ebbene, dilla tu..., piano piano, così pure noi ti veniamo appresso». Allora la bambina inizia: Ave Maria, piena di grazia... E gli altri tre: Ave, Maria, piena di grazia... E così fino all 'Amen finale. Dopo di che escono e rifanno il tragitto verso casa. «Mi raccomando, bambini, quando arriviamo a casa, non dite nulla, stiamo zitti, perché prima devo pensarci sopra, devo trovare una cosa che quella Signora, la Bella Signora mi ha detto!», dice Bruno ai figli. «Va bene, papà, va bene», promettono. Ma, scendendo i gradini (perché abitavano nell'interrato) i bambini cominciano a gridare ai loro amici e amichette: «Abbiamo visto la Bella Signora , abbiamo visto la Bella Signora !». Tutti si affacciano, anche la moglie. Bruno, sorpreso, cerca di rimediare: «Su, entriamo dentro... su, su, non è successo niente», e chiude la porta. Di quei momenti il veggente annota: «Ero sempre nervoso... In quel momento cercavo di stare più calmo possibile... Sono sempre stato un tipo manesco, un tipo ribelle e questa volta dovevo ingoiare, dovevo sopportare...». Ma lasciamo raccontare questa scena ad Isola che, in tutta semplicità, scrisse nel suo quaderno: «Appena arrivammo a casa, mamma ci venne incontro e, vedendo papà pallido e commosso, gli domandò: "Bruno, che hai fatto? Che ti è successo?". Papà, quasi piangendo, disse a noi: "Andate a letto!", e così mamma ci fece addormentare. Io però fingevo di dormire e vidi papà che si avvicinava a mamma e le diceva: "Abbiamo visto la Madonna , io ti chiedo perdono che ti ho fatto soffrire, Jolanda. Sai dire il rosario?". E mia madre rispose: "Non lo ricordo bene", e si inginocchiarono per pregare». Dopo questa descrizione della figlia Isola, ascoltiamo quella del protagonista diretto: «Allora, siccome a mia moglie ne ho fatte tante, perché la tradivo, facevo peccati, la picchiavo, eccetera, pensate che l'11 aprile, pur essendo protestante, non gli si dice: Puoi fare questo, puoi fare quest'altro, questo è peccato, non si dice: Ci sono i dieci comandamenti. Ebbene, quell'11 sera io non avevo dormito a casa, ma avevo passato la notte, diciamo la verità, con l'amica mia... La Vergine poi mi ha dato il pentimento. Allora, ricordando tutte queste cose, mi inginocchio davanti a mia moglie, in cucina, i bambini stavano in camera e inginocchiandomi io, lei pure si inginocchia: "Come?, tu ti inginocchi davanti a me? Io mi sono sempre inginocchiata quando tu mi picchiavi, per dire basta, ti chiedevo perdono di cose che io non avevo fatte"... «Allora io dico: "Adesso ti chiedo perdono di quello che ho fatto, del male, di tutto quello che ti ho fatto contro di te, fisicamente. Io ti chiedo perdono, perché quello che hanno detto i bambini, adesso non diciamo niente, però quello che hanno detto i bambini è vero... Io ti ho insegnato tante cose cattive, ho parlato contro l'Eucaristia, contro la Madonna , contro il papa, contro i sacerdoti e i sacramenti... Ora non so che cosa sia avvenuto..., mi sento cambiato..."». Poi i due si sforzano di ricordare come si recita il rosario (non lo avevano mai recitato) e giungono al mattino.