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Sito non ufficiale dell'apparizione della Vergine della Rivelazione alla grotta delle Tre Fontane a Roma

LA GROTTA DELLE TRE FONTANE OGGI

I. — La naturalezza del luogo richiama alla purezza dell’anima.

Oggi per quanto riguarda la vita della Grotta è noto che essa, con le sue adiacenze, è un luogo ameno, silenzioso, ove si sente solo il cinguettio degli uccelli, tra il fruscio delle foglie degli eucalipti in una atmosfera sommessa e raccolta di preghiera di devoti alla Vergine Santissima nel succedersi delle celebrazioni eucaristiche e di altre pratiche di pietà mariana. Esiste in questo luogo una cappella antistante la Grotta, che la ingloba e la protegge con capiente spazio che si allarga nel piazzale per radunare più da vicino i fedeli alla Vergine santissima. Esiste anche una cappellina del Santissimo Sacramento. C’è posto per le confessioni, la direzione spirituale e l’accoglienza da parte dei Padri Francescani Minori Conventuali, custodi della Grotta. Ai piedi della Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane si danno ormai convegno, ininterrottamente, ogni giorno, devoti e pellegrini. Nelle maggiori solennità dell’anno liturgico e nelle feste mariane passano davanti alla Grotta del Miracolo migliaia e migliaia di persone, provenienti da Roma, come dalle più remote regioni d’Italia e dall’estero.
Ma vediamo in un breve sguardo retrospettivo come si Sviluppato il culto mariano presso la Grotta delle Tre Fontane e le relative strutture che vi Sono sorte.

II. Inizio e sviluppo del culto mariano delle Tre Fontane

Per coloro che seguono con amore la cronistoria della pietà mariana alle Tre Fontane e per coloro che desiderano conoscerne i suoi inizi, traccio questo quadro fissando, brevemente, le cose più importanti: fatti, persone, date e particolari, scusandomi se proprio per motivi di brevità dovrò tralasciare di ricordare tante cose, e specialmente nomi di persone che pur hanno con zelante vitalità contribuito allo sviluppo del culto mariano alle Tre Fontane. I loro nomi sono scritti in cielo!

1) Un po’ di cronaca del culto mariano alla Grotta delle Tre Fontane


a) Omaggio di fiori alla Vergine
Il primo atto di ossequio verso la Vergine della Rivelazione e verso il luogo da Lei prescelto, la Grotta del peccato, fu certo assai gradito alla Madre del Cielo perché fatto da mani innocenti. Penso con viva commozione al momento di luce mirabile quando la piccola Isola cadeva, estatica, in ginocchio davanti alla Bella Signora e dalle sue mani pure di bimba cadeva spontaneamente il mazzo di fiori campestri, il primo omaggio floreale in quel luogo di mistero. Questo gesto di offerta di fiori, sollecitato quasi dalla forza misteriosa dell’apparizione, oggi è ripetuto continuamente dai fedeli che non fanno mai mancare fiori abbondanti e freschissimi intorno alla statua della Vergine della Rivelazione.

b) Altre apparizioni e primi gruppi di fedeli
Dopo un periodo di dubbi e di travagli interiori, per Bruno Cornacchiola giunse l’alba della tranquillità interiore il 28 aprile 1947, giorno in cui ebbe la conferma per l’incontro con il sacerdote secondo quanto gli aveva predetto la Vergine Santissima.
Nonostante il verificarsi del segno, Bruno, i suoi familiari e i sacerdoti messi al corrente dei fatti prodigiosi continuarono a mantenere il segreto su tutto. Ma l’aria di mistero cominciò a trapelare un po’ verso la fine di maggio.
Infatti il 23 maggio 1947, Bruno Cornacchiola alle Tre Fontane ebbe la terza apparizione della Vergine Santa, dopo quella del giorno 6 dello stesso mese. Questa volta il convertito non era solo, nè attorniato solo dai suoi figli. Durante la visione egli era assistito da una persona, Don Mario Sfoggia. Questo giovane sacerdote per essere stato quasi elettrizzato dalla prodigiosa presenza della Madonna nella Grotta, e in parte, dall’aspetto estatico di Bruno, ne provò una tale impressione che poi non seppe del tutto mantenere il segreto sui fatti straordinari delle Tre Fontane. L’imprudenza, del resto spiegabilissima, del sacerdote, aumentò un po’ la cerchia delle persone informate, ma poi ben presto la novità cominciò a correre di bocca in bocca come un incendio incontenibile.

c) La stampa si interessa dei fatti straordinari delle Tre Fontane
D’altra parte le notizie sui presunti fatti prodigiosi delle Tre Fontane erano troppo sensazionali per non interessare la stampa; e benché divulgate in sordina, vennero ben presto a conoscenza dei giornalisti di quotidiani.
Il Giornale d’Italia, il 31 maggio 1947 pubblicò a caratteri cubitali i fatti straordinari delle Tre Fontane. La notizia fu ripresa successivamente da quotidiani e settimanali; e ciò determinò un accorrere incontenibile alla Grotta di fedeli e di curiosi. Da quel momento l’afflusso di persone al bosco incantato fu come un fiume le cui acque lungo il percorso si vanno via via ingrossando.

d) I Malati di corpo e di spirito corrono alla Grotta delle Tre Fontane
Anche gli ammalati iniziarono ben presto a darsi convegno nel bosco romano. E si videro scene prodigiose di fede di sapore evangelico.
Quando poi cominciarono ad andare apertamente sui giornali le sensazionali notizie di prodigiose guarigioni avvenute alle Tre Fontane, l’afflusso divenne strabocchevole, i gruppi divennero folle. Per regolare in qualche modo l’afflusso della fiumana dei visitatori, per rendere accessibile al pubblico, sempre più numeroso, la Grotta Misteriosa, quasi isolata per l’assenza assoluta di sentieri e ingombrata molto, nelle sue adiacenze, dalla presenza di tufi, di tronchi d’albero, di rovi spinosi e di avvallamenti e grotticelle, si resero necessari i primi lavori di sterro e di livellamento. Si ebbero così i primi sentieri, i primi abbellimenti e le prime trasformazioni topiche sulla collina del prodigio.
Anche il Sindaco di Roma di allora, l’Ing. Salvatore Rebecchini, ordinò di trasportare al boschetto luce ed acqua per sovvenire alle necessità della folla che accorreva e rimaneva, a lungo, orante nelle adiacenze della Grotta. Egli stesso si recò nel luogo come pio pellegrino. E come lui altre persone del clero e del laicato accorsero a pregare e rendere omaggio alla Vergine della Rivelazione. Il bosco degli eucalipti da luogo di peccato si stava trasformando in luogo di preghiera.

e) La statua della Vergine della Rivelazione collocata nella Grotta
Il 5 ottobre 1947 costituisce una data memoranda nella storia del culto mariano alla Grotta delle Tre Fontane. Nel tiepido pomeriggio di quella prima domenica di ottobre, dedicata alla festa del Santo Rosario, la statua offerta dal personale dell’ospedale militare del Celio alla Grotta del miracolo veniva sostituita da una più grande statua, di grandezza naturale, scolpita in legno policromo raffigurante nell’atteggiamento e nel panneggio e nei colori la Vergine della Rivelazione secondo la descrizione fatta, nei suoi minimi particolari, dai veggenti all’autore della medesima, lo scultore Domenico Prof. Ponzi.
Si ebbe in quella occasione una grandiosa processione. Il corteo nelle prime ore del pomeriggio da Piazza san Pietro si diresse in preghiera lungo Corso Vittorio, Piazza Venezia, via dei Fori Imperiali, prendendo poi l’Ostiense e la Laurentina fino a giungere alle Tre Fontane gremitissima di folla. La Vergine della Rivelazione per l’ultimo tratto fu portata a braccia da alcuni miracolati mentre le acclamazioni più toccanti dei presenti si levavano al Cielo. Fu collocata nell’interno della Grotta che la stessa Vergine aveva scelta come luogo per manifestarsi prodigiosamente.
f) Pellegrinaggio di malati e lapide ricordo della apparizione

Il giorno 8 settembre 1948, festa della natività della Madonna, si radunarono alla Grotta devoti in numero rilevante, anche per l’arrivo di un grande corteo di infermi e di miracoati, al canto delle litanie Lauretane, e dell’Ave Maria lourdiana.
In quella occasione alla presenza di una cinquantina di sacerdoti si scoprì una lapide ricordo dei fatti prodigiosi verificatisi il 12 aprile 1947.
Si tratta del testo epigrafico di quello che lo stesso Cor nacchiola aveva precedentemente fissato su un semplice cartoncino per edificazione dei fedeli.
Eccolo così come ancora si può leggere nelle adiacenze della Grotta.

Carissimi Fratelli!
Qui, in questa grotta, ricettacolo di peccato, venni io Peccatore, per prepararmi a combattere col mio cavallo dell’io e dell’ignoranza il Dogma che la Chiesa Madre definì l’immacolata Concezione.
Lei stessa venne gettandomi giù da quel cavallo, nella polvere. Avendo avuto misericordia di me, materna mi parlò e mi disse: Tu mi perseguiti, ora basta! Da quel momento entrò in me Gesù: Via, Verità e Vita. La Vergine Madre, nella sua bontà infinita, m’indicò la via della salvezza; ed io lasciai subito la via della perdizione, che è il mondo con le sue false ideologie. M’indicò la vita, perché pur vivendo, ero morto; ed ora sono morto al mondo, vivo nella vera vita, nella verità dell’Evangelo, sotto la guida della Chiesa Madre. Come la Vergine Madre trasformò questa grotta con la sua santa presenza, da luogo di peccato in luogo di pace, di preghiera, e di penitenza, facciamo s che, accostandoci a Lei per anda re a Dio, possiamo essere trasformati da case indegne, in case di dimora per lo Spirito Santo. Temiamo Dio e umiliamoci al suo cospetto. Così, e solo in tal modo, potremo vincere noi stessi e mettere in atto in noi la sua Volontà: essere santi come Egli è Santo. Il minimo di tutti voi che leggete. (8 settembre 1948). Bruno Cornacchiola”


g) Altre manfestazioni ed avvenimenti importanti per la vita della Grotta
Altro grandioso corteo, rimasto storico, di malati, miracolati e devoti della Vergine della Rivelazione si ebbe il il novembre 1952.
Per festeggiare con grande solennità il Il anniversario della proclamazione del Dogma dell’Assunta, le domestiche di Roma si resero zelantissime promotrici di un solenne pellegrinaggio mariano con partenza da S. Paolo. Aumentando l’afflusso dei fedeli e rendendosi necessaria una prima sistemazione dell’ambiente il 12 maggio 1953 il Vicariato di Roma iniziò i lavori di recinzione e di strutturazione adeguate, anche di sicurezza pubblica, di quello che era stato definito “il sacro boschetto della Grotta miracolosa “.
Proprio a motivo di questi lavori del Vicariato e l’affidamento della cura materiale e spirituale della Grotta ai Padri Confratelli di S. Massimiliano Kolbe, così scriveva lo scrittore G. Oliva: “Il compimento dei lavori da parte del Vicariato ha trasformato la rustica collina in un vero e proprio santuario”

b) La Grotta affidata ai Frati Minori Conventuali (1956), Confratelli di S. Massimiliano Kolbe.
Infatti nel mese di luglio 1956, quando la grotta fu affidata ai Frati Minori Conventuali, si scelse la forma del ‘distaccamento’ due religiosi in un conventino: tutto in miniatura con la parvenza di chiostro abbellito da reperti e con l’apparato di un pozzo claustrale.
I religiosi furono addetti al culto per i fedeli che accorrevano alla Grotta.
Ufficiavano la Cappella, che come il conventino, è dedicata a S. Francesco, presso la Grotta.
Il primo religioso addetto alla custodia della Grotta fu il Padre Gentile De Santi.
Il Padre Gentile, nel lavoro di cura, di abbellimento, di arricchimento del luogo dell’apparizione fu affiancato prima dal confratello Fra Francesco Ponzo e poi dal Padre Luigi De Angelis. Questi tre religiosi con zelo e abnegazione hanno dato impulso al culto mariano nella Grotta: testimoni e guida della pietà mariana dei fedeli che sempre numerosi, esprimevano il loro amore alla Vergine SS.ma.
Uno dopo l’altro il Signore se li è portati in cielo, dove la Madonna ha già dato loro il premio, mentre resta sulla terra per loro il ricordo e la gratitudine dei fedeli della Vergine della Rivelazione.
Nel 1982, da parte dell’Ordine si credette opportuno affidare alla Provincia Romana la custodia della Grotta. Così non più un distaccamento ma una intera Comunità religiosa fu chiamata a curare la Grotta, la Comunità della vicina Chiesa dell’Immacolata.

i) L’altare e la celebrazione della S. Messa alla Grotta
L’8 dicembre di quello stesso anno 1982, fu inaugurato un altare nella Grotta: era stato concesso per celebrazioni occasionali, sporadiche. Per esigenza di regolarità nel servizio liturgico, l’uso dell’altare è divenuto sempre più frequente, fino a divenire giornaliero all’inizio del 1995.

l) Nuove strutture per l’accoglienza dei fedeli.
Emulando la sollecitudine dei primi custodi della Grotta, i religiosi si sono premurati di adeguare le strutture alle crescenti esigenze dei fedeli.
Hanno realizzato un vistoso cancello all’ingresso; eleganti e robuste vetrate scorrevoli a chiusura della Grotta; un ampliamento della Cappella davanti alla Grotta.
Nel 1987, monumento alla Regina della Pace, fu eretto l’Arco della Pace.

m) Sistemazioni dopo cinquanta anni...
In occasione del cinquantenario delle apparizioni l’attenzione attorno alla Grotta è stata più intensa e più dettagliata.
Si è fatta opera di ripulitura e riordinamento e di restauro.
A destra sono state sistemate le lapidi delle frasi celebri, utilizzando diversamente il precedente sito. Con questo utilizzo si è creato il locale nuovo a destra della Grotta per accogliere altre memorie ed ex voto del Santuario.
Questa serie di restauri e di rinnovi è stata coronata dalla realizzazione di un posto ristoro per i pellegrini.

n) ... che rispettino la grotta... senza alterare l’ambiente...
Andando con lo sguardo oltre il cinquantenario e oltre le strutture attuali della Grotta, si odono sommesse voci di costruzioni grandiose destinate al culto mariano in questa Grotta della Rivelazione.
Se ci è lecito esprimere un nostro parere, lo facciamo, e lo ripetiamo attraverso questo scritto, con la speranza che serva a qualche cosa. A noi infatti piacerebbe vedere rispettata la Grotta, delle Tre Fontane come è rispettata la Grotta di Lourdes e il piazzale dell’Elce a Fatima. Invece costatiamo che per il passato non sono mancati tentativi alienanti intorno alla Grotta: mistificazioni che, ammantate di architettura e mutuando gergo esoterico e ispirazioni occultistiche, si proponevano di onorare ‘le rivelazioni’ della Vergine. Ora, da una parte con espressioni che evocano calcolo o opportunismo si parla di ‘santuario del terzo millennio’; dall’altra, con “progetti da urbanistica per abitazione intensiva” si prospetta un’alterazione dell’ambiente, quasi che per costruire non ci fosse altro spazio fuori del cielo della Grotta della Rivelazione.
Ci auguriamo che chi è chiamato a esaminare i progetti colga la necessità del rispetto dell’ambiente.
Ci auguriamo pure che la competente autorità difenda l’autenticità della primitiva ispirazione del culto mariano alla Grotta delle Tre Fontane.
Ad onore della Vergine e a soddisfazione dei devoti della Vergine.

2) Parere autorevole di un medico su alcuni fenomeni alle Tre Fontane


a) Sulla apparizione
Il Dott. Alberto Alliney, membro dell’Ufficio Internazionale di Lourdes e incaricato della verifica delle guarigioni ritenute prodigiose alla Grotta delle Tre Fontane, nelle pagine 14-19 del suo opuscolo sulle Tre Fontane, tra l’altro ha detto:
“L’apparizione che ha veduto il Cornacchiola deve essere intepretata come una percezione vera, cioè la percezione di un oggetto (figura di donna) esteriore, reale, esistente”
Ritengo molto interessante tutto quello che dice l’autorevole medico in questa affermazione ed in tutto il suo opuscolo, in quanto egli cerca di fissare la distinzione tra apparizione e allucinazione. Ma ciò non autorizzerebbe a dire che questa apparizione sia ‘percezione di un oggetto esteriore, reale, esistente” E ciò perché si sa che, eventualmente, in una apparizione o visione, anche se presunta “vera”, l’oggetto potrebbe essere non solo reale esteriore oggettivo (p. es., l’apparizione di Cristo agli Apostoli), e reale esteriore ottico (un miraggio), ma anche reale interiore ottico (immagine impressa direttamente sulla retina) e reale interiore intellettivo (immagine intellettiva).

b) Sui fenomeni prodigiosi concomitanti e consequenziali
Tra i vari fenomeni si è parlato anche di osmogenesi. Molte persone asseriscono che mentre si trovavano nei pressi della Grotta e anche quando ne erano distanti ma con il pensiero alla Vergine della Rivelazione, o aprendo una delle bustine contenenti la terra, hanno percepito effiuvi odorosi. Tale profumo è assai fine, soave, delicato e non può essere paragonato ai comuni profumi. È una fragranza tra la tuberosa, la mammola e la vaniglia. “Coloro che l’hanno avvertita, mi dicono — afferma il Dottor Alliney — che viene ad ondate; in qualche momento si acuisce, poi svanisce, indi ritorna. Non vi è insomma nessuna regola. Nulla ha a che vedere con l’odore degli eucalipti o dei fiori che, offerti in grande copia, sono in recipienti adatti nella Grotta, o dei fiori di prato, tanto più che domina tra tutti l’odore delle innumerevoli candele.
Tale osmogenesi può essere di origine medianica? Credo di poter rispondere — dice sempre Alliney — negativamente, poiché ditale fenomeno in questi termini non si parla nei trattati di metapsichica, pertanto essa supera la conoscenza scientifica e le forze della natura”.

c) Sulle conversioni
La conversione è un fenomeno di ordine squisitamente spirituale. Molte persone, arrivate alla Grotta anche solo per curiosità, hanno sentito il bisogno di ritornare a Dio, e ciò semplicemente visitando la Grotta. Tali ravvedimenti e coinvolgimenti di coscienze di anime verso il bene sono avvenimenti di indiscutibile valore che fanno pensare, sia che siano occasionate da fenomeni di cui sopra, sia che non trovino una spiegazione umana.