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Sito non ufficiale dell'apparizione della Vergine della Rivelazione alla grotta delle Tre Fontane a Roma

III. - IL CONCETTO TEOLOGICO GIURIDICO DI “SANTUARIO MARIANO” E LA GROTTA DELLA RIVELAZIONE

Dopo quanto abbiamo detto ci sembra opportuno riproporre qui, alcuni brani da noi presentati ai Lettori del Bollettino della Grotta della Vergine della Rivelazione per chiarire alcuni concetti di “santuario”, sotto l’aspetto canonico, di “santuario mariano” e particolarmente di “santuario mariano sub luce Immaculatae” alle Tre Fontane curato dai Frati Minori Conventuali dietro le direttive del Vicariato di Roma.
Invero dopo aver presentata in recensione, la nuova serie del Lunario Romano 1992 (cf. Bollettino della Grotta, n. 4) che tratta ampiamente di 31 santuari per lo più mariani del Lazio, ci fu segnalato il rammarico che la Grotta della Rivelazione non era stata inserita nella raccolta.
Non solo questo motivo di risposta o di notizia-giustificazione ad alcuni Lettori, ma anche un altro motivo, più tecnico, ci spinse a dedicare a questo argomento quell’editoriale, e cioè che lo stesso Lunario 1992 faceva accenno ad una “definizione canonica” di ‘Santuario’, nel caso nostro di “santuario mariano” che è molto più ristretta e non adegua il concetto di “santuario” inteso in una sua accezione più ampia e comune.
Ecco precisamente le parole riportate a pag. 10 del detto Lunario 1992: “Abbiamo ritenuto tuttavia che, per meglio comprendere la religiositd di questa terra, il suo carattere, il suo rapporto con la storia (del Lazio), si dovesse approfondire (oltre i punti di forza della struttura religiosa e della sua manifestazione sociale, artistica e culturale espressa nelle abazie e nelle cattedrali nel loro nascere, sviluppo come espressione di sentimento, di costume, di vitalità in esse sedimentato), anche il fenomeno del ‘santuario’. Un concetto questo che non rientra nelle definizioni canoniche poiché, in linea di principio, ogni luogo di culto, avvolto com‘è in un‘aura sacra, costituisce un sacrario, un luogo di mistico incontro tra l’anima e la Divinità. Ma, nell’accezione comune, e non solamente per la religione cattolica, è ‘santuario’ ogni luogo di culto e di pellegrinaggio che sia legato ad avvenimenti ritenuti prodigiosi alla custodia di immagini o di oggetti particolarmente venerati alla conservazione della tomba e delle memorie di personaggi.
Questi luoghi in un numero notevole di casi sono segnati da un qualcosa di originario — soprattutto elementi naturali come grotte, rocce, alture, selve, sorgenti — che parlano all’animo umano il linguaggio suggestivo e misterioso della natura. Non deve stupire se, in pochi casi i cosiddetti ‘santuari cristiani’ hanno preso il posto di santuari dedicati a divinità pagane e se, nello stesso luogo, immagini della Madonna o ricordi di avvenimenti leggendari si sono fatti dipensari di rasserenamento spirituale e di guarigioni materiali come forse accadeva nell’antico rapporto con la divinità pagana. Va pur sempre tenuto conto che la ‘grazia, specie nel suo signJìcato mistico, nasce comunque dal diretto incontro dell’anima credente e fiduciosa con l’Essere Supremo al punto da non poter escludere fenomeni come conversioni o fatti prodigiosi anche fuori dall’area cattolica. Semmai va notato, e con profondo rispetto, come l’immaginario dei tempi cristiani abbia eletto di preferenza la soave femminilità della Vergine Madre e mediatrice di grazia e di grazie presso Dio. La maggior parte del leggendario delle nostre popolazioni ci racconta della Vergine, che predilige grotte e rocce, che presceglie i luoghi nei quali desidera essere venerata, come a sottolineare la corrispondenza che deve essere conservata tra l’ambiente naturalistico e l’espressione dei più alti sentimenti umani (una sorta di corrispondenza dipurità)”
Da questa lunga citazione si vede immediatamente che il concetto di santuario nella sua accezione comune, è alquanto più largo rispetto alla sua accezione strettamente canonica; ma che comunque una delle caratteristiche fondamentali del santuario è proprio “la corrispondenza che deve essere conservata tra ambiente naturalistico e l’espressione dei più alti sentimenti umani”.

1) Concetto canonico di santuario

Ma ciò ci portò a chiarire per i nostri Lettori, per rispondere alle loro sollecitazioni epistolari, quale è il concetto tecnico, giuridico canonico, di santuario per vedere in che senso e fino a che punto si può dire che la Grotta della Rivelazione è un santuario.
Il Codice di Diritto Canonico al can. 1230 definisce così il santuario: “Con il nome di santuario si intendono la chiesa o altro luogo sacro ove i fedeli per peculiare motivo di pietà, si recano numerosi in pellegrinaggio con l’approvazione dell’Ordinario del luogo “.
I Canoni 1231-34 parlano dell’autorità che dà l’approvazione, dei santuari diocesani nazionali, internazionali, degli statuti, dei loro privilegi, dell’incremento della vita cristiana per i più abbondanti sussidi liturgico-sacramentali e devozionali che devono offrire. Ma restando agli elementi che si possono enucleare dalla definizione data dal canone 1230 bisogna dire che per il Codice di Diritto Canonico è santuario, e nel nostro caso santuario mariano:
1) una chiesa o luogo sacro dove affluiscono numerosi fedeli (causa materiale);
2) con l’intenzione peculiare di esprimere la loro pietà e devozione (causa finale);
3) facendo un pellegrinaggio al luogo sacro, dove si offrono e si partecipano come dice il can. 1234 “con maggiore abbondanza i mezzi della salvezza” cioè annunzio con diligenza della parola di Dio; incremento opportuno della vita liturgica, e soprattutto della celebrazione dell’Eucarestia e della penitenza, cura della sana forma della pietà popolare (Causa formale);
4) con l’approvazione dell’Ordinario del luogo, cioè dell’Autorità ecclesiastica competente, che può arrivare anche a dare un’approvazione di forme di culto sotto il particolare mistero cristiano espresso dalla realtà o contenuti e significato espresso dallo stesso santuario come a Lourdes, per esempio con il richiamo alla dottrina dell’Immacolata Concezione (Causa efficiente).

2) Concetto canonico di santuario e la Grotta della Rivelazione

Ora per quanto riguarda le Tre Fontane occorre dire che questi elementi sarebbero, in linea generale presenti tutti, non escluso quello della approvazione ecclesiastica, anche se non formale, in quanto è stato dato solo un permesso (che non è solo tolleranza!) di erigere un altare vicino o meglio dentro la grotta con la possibilità di celebrarvi la Santa Messa per soddisfare le esigenze di pietà di numerosi pellegrini che vi accedono: e per questo motivo in senso strettamente canonico ancora non si può dire che la Grotta della Rivelazione sia un Santuario mariano.
Del resto come è stato ribadito ultimamente nel XVIII Convegno della Pia Unione della Madonna del Divino Amore, il 16 maggio 1992 con l’inaugurazione del suo Nuovo Santuario nella città di Roma: “il vero santuario, storicamente canonizzato, di Roma, è 5. Maria Maggiore. Se però domandiamo ai romani: qual è il santuario mariano di Roma? Ti dicono: il Divino Amore; non Santa Maria Maggiore» (p. 6), nel senso che al Divino Amore si ha quasi “la casa di campagna della Madonna” Santa Maria Maggiore, anche se non offre la possibilità logistica di un pellegrinaggio, poiché “non si sa dove lasciare la macchina”, è tuttavia per i romani e per i fedeli di tutto il mondo meta di pellegrinaggio. Anche il Santuario del Divino Amore come santuario, è luogo di aggregazione umanizzante della città di Roma ed esso “diventerà ancora di più non una realtà a se stante, ma una realtà che andrà ad innervare veramente nell’“humus di Roma” (p. 7).
Comunque Roma è grande con i suoi ormai oltre 5 milioni di abitanti, e dovrebbe poter esserci spazio per tutti, perché siano agevolati i fedeli a poter fare il loro pellegrinaggio a molteplici Santuari mariani dove possono dare sfogo alle loro esigenze di devozione e di vita spirituale.
E in questo contesto che pulsa la Grotta della Vergine della Rivelazione di Roma, come santuario o luogo sacro e non santuario chiesa» dove ancora si conserva, e speriamo, ardentemente, che per nessun motivo venga deturpata, la simbiosi tra l’ambiente naturalistico e l’espressione dei più alti sentimenti umani, cioè una corrispondenza di purità: la purezza dell’ambiente e la sincerità dei sentimenti del pellegrino. E ciò anche per rispetto a quel filone caratteristico dei santuari mariani i quali lungo i secoli hanno rispettato e non distrutto il “leggendario delle nostre popolazioni che raccontano che la Vergine, predilige grotte e rocce, presceglie luoghi nei quali desidera essere venerata, proprio a voler sottolineare la corrispondenza espressa anche all’esterno tra l’ambiente naturale integro, puro, ed i sentimenti piz2 puri del cuore umano, che devono nel santuario mariano esplodere”. E con ciò speriamo di aver dato una risposta da una parte a coloro che chiedevano una spiegazione sulle possibili denominazioni della Grotta con il titolo di Santuario, e dall’altra di aver, allo stesso tempo, offerto elementi di giudizio (anche canonico) sul santuario mariano per la tipologia della grotta.
Alle Tre Fontane inoltre se si dovesse dire una messa votiva, quella dell’Immacolata Concezione sarebbe la più intonata alla natura del messaggio della apparizione, messaggio che, per certi aspetti, è una variante ripetitiva di quello di Lourdes.
Per la prima volta il Codice di Diritto Canonico, nei canoni 1230-1234, ha recepito la realtà di questi luoghi di culto, togliendoli dalla marginalità in cui prima sembravano relegati.
Per cui è lecito dire che oggi, forse come mai nel passato, i santuari possono costituire un prezioso punto di incontro tra l’uomo del nostro tempo, scristianizzato, ma religiosamente inquieto, e la Chiesa, portatrice del messaggio di Cristo.
Questo è quanto i religiosi Frati Minori Conventuali, una comunità di religiosi francescani, si sforzano di attuare alle Tre Fontane, con il loro intenso lavoro santuaristico sempre in sintonia e “sub ductu” dei Superiori del Vicariato di Roma.
mente con Giovanni Duns Scoto che ultimamente è stato dichiarato Beato da Giovanni Paolo TI. L’Ordine Francescano si impegnò lungo i secoli a difendere la dottrina e il culto alla Vergine Immacolata a tal punto che essa era conosciuta come la “tesi dei Francescani”, particolarmente della famiglia dei Francescani Minori Conventuali, che ultimamente hanno ripreso a sviluppare questo filo d’oro di dottrina e di devozione all’Immacolata attraverso uno dei suoi figli, San Massimiliano Kolbe, che ha fondato il movimento mariano della “Milizia dell’Immacolata”. Anche per questo riteniamo provvidenziale il fatto che il Vicariato abbia affidato la custodia della grotta all’ordine dei Frati Minori Conventuali.
In questo contesto ci piace considerare provvidenzialmente, opportuno, e non solo occasionale, che il Vicariato abbia affidato all’ordine dei Frati Minori Conventuali la custodia della “Grotta della Vergine della Rivelazione’, non solo per il carisma di marianità dell’Ordine, ma particolarmente per il legame che esso ha con il dogma dell’Immacolata Concezione. Le Tre Fontane, come Lourdes, sono tutte e due apparizioni private mariane sub luce Immaculatae, cioè legate a questo dogma.
Inoltre riteniamo provvidenziale che, accanto alla Grotta delle Tre Fontane, lo stesso Ordine dei Frati Minori Conventuali abbia costruita la Chiesa dell’Immacolata che in qualche modo svolge o potrebbe svolgere bene il ruolo di basilica, con le sue specifiche caratteristiche di cui altrove abbiamo parlato (cf. Bollettino La Vergine della Rivelazione, n. 5, 1992, pag. 5) senza costruzioni che altererebbero la “Grotta” e la renderebbero un luogo qualsiasi di Roma sotto l’aspetto chiesistico. Tutto — ci sembra — invece debba e possa essere coordinato in questo contesto di unità.
Oggi si portano avanti progetti di una eventuale grande chiesa che ingiobi la Grotta con un nuovo titolo “La Vergine del terzo millennio”. Ci auguriamo che ciò non avvenga sia per non rovinare l’aspetto paesaggistico-ecologico del luogo, sia per non cambiare un titolo, cioè “La Vergine della Rivelazione”, teologicamente corretto e ormai accettato, con quello nuovo, la Vergine del terzo millennio, che fuori da interessi economici, con nuove indebite ed interessate richieste di denaro ai fedeli, non si capisce perché dovrebbe essere collocata proprio alle Tre Fontane, dove, del resto, alla distanza di circa 200 metri, già esistono due altre grandi chiese, la Basilica delle Tre Fontane e la chiesa dell’Immacolata, che fu costruita dai confratelli di S. Massimiliano Kolbe, proprio nella prospettiva di creare una struttura come a Fatima e a Lourdes (separazione tra la Grotta e la Basilica). Alle Tre Fontane questo è imposto anche per la posizione urbanistica ed ecologica del luogo. Non si capisce a questo proposito perché e con quali criteri le autorità civili abbiano concesso, permessi di simili costruzioni, che per la chiesa e le autorità ecclesiastiche dovrebbero suonare scandalose e contro testimonianza!!! (cf. anche p. 59-60 e ss. di questo lavoro e le nostre prime pubblicazioni in merito).